“Giudico felici coloro cui è dato di compiere cose che meritano di essere scritte, o di scrivere cose degne di essere lette: e felicissimo chi può fare tutte e due le cose ad un tempo”. Così dice l’esergo, tratto dalle Epistole di Plinio, che Gianni Mauli ha posto all’inizio del terzo volume della storia della Banda “Arrigo Boito” di San Michele. E subito dopo ha aggiunto: “Ergo felicissimus sum!”
Credo che in queste frasi si possa trovare delineata la figura e la personalità di Gianni Mauli, ricercatore di documenti e di notizie da affidare alla storia. Eli è stato, infatti, un appassionato e puntuale custode della memoria storica di questa realtà urbana, una volta frazione di Verona, e della presenza della Banda Musicale nella vita e nello sviluppo socio culturale di San Michele.
Gianni Mauli, a dire il vero, è stato tante cose messe insieme: abile insegnante, scrittore talentuoso, instancabile promotore di iniziative culturali e sociali, tessitore di rapporti interpersonali, capace e intraprendente organizzatore, …
Grazie al suo spiccato senso della leadership, ha saputo risollevare le sorti del nostro Corpo Bandistico, ricoprendo la carica di presidente per vent’anni consecutivi, dal 1963 al 1983.
Anche lui figlio di un bandista: il papà Angelo, già presidente, era consigliere anziano, quando lui programmava, dirigeva, decideva e… “creava”.
Dobbiamo a lui, infatti, la creazione del Premio Fedeltà, per i 25 anni di militanza bandistica, a lui l’istituzione della Cetra d’oro, onorificenza destinata alle persone con meriti speciali nei confronti della Banda Musicale.
Nel 1963, appena insediato, ha avuto la felice intuizione di organizzare la 1a Giornata del Bandista, volta a valorizzare la figura stessa del suonatore… e quest’anno festeggeremo la 56esima giornata!
Tantissime sono le iniziative che prenderanno vita sotto il suo instancabile impulso: la banda musicale si doterà di uno Statuto (1963), prenderà il nome del musicista e letterato veneto Arrigo Boito (1965); con lui nascerà l’Albo dei Soci Benemeriti e il notiziario interno “Flash!” (1970).
È grazie a lui, e alla sua tenacia, se nel 1971 la Banda potrà entrare nella nuova e dignitosa sede di via Paquara n. 3, qui a Madonna di Campagna. Ed è sempre grazie alla sua inventiva e alle sue particolari capacità organizzative se nel 1973 l’anno del primo centenario sarà celebrato con una serie di variegate ed esemplari manifestazioni.
Tantissime altre sono le attività da citare… per non parlare di quelle legate a questa Basilica del Sammicheli e a questa comunità parrocchiale.
Ricordiamo solo che nel settembre 2016 gli è stato conferito il Sanmichelino d’oro quale personaggio che ha saputo dare lustro a San Michele nell’ambito della cultura.
Il prossimo primo luglio sarà l’anniversario della scomparsa dell’amico Gino Farenzena, che è stato per più di trent’anni (1969-2002) maestro della Banda di San Michele.
Farenzena e Mauli sono state, e sicuramente resteranno, due figure di rilievo (forse, uniche) nella storia della nostra Banda Musicale: grandi esempi di dedizione e di attaccamento, persone non comuni, che hanno saputo trasmettere valori ed essere punti di riferimento. Astri che continueranno a splendere nel cielo sopra di noi.
L’arte che noi coltiviamo a livello bandistico, grazie anche all’opera e alla vita di Gianni Mauli, è la musica.
E poiché non possiamo lasciar andare l’amico Gianni senza fare almeno una citazione (e ci scuserà se non è in latino), in questo triste e malinconico momento di commiato, ci consoli l’affermazione di Oscar Wilde che dice: “la musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria”.
 
Addio, carissimo Gianni.
Condividi